ImParaRE a Uscire dalla CorNice Del pREsente

Dall’intervista di Animazione Sociale (n. 2 /2025) a Ugo Morelli

IMPARARE A USCIRE DALLA CORNICE E’ VITALE A SCUOLA, NELLE RELAZIONI EDUCATIVE, NEI LUOGHI DI LAVORO

(…) Abbiamo bisogno a livello di adulti -chi fa formazione lo sa- di non perfezionarci soltanto su come svolgere le pratiche e utilizzare le tecniche, ma di lavorare sul senso delle pratiche e delle tecniche. La parola ‘senso‘ è una parola bellissima perché nella sua etimologia storica non ha a che fare con la cognizione, ma col movimento. ‘Senso unico’ troviamo scritto nelle strade, quella è la spiegazione di senso. Senso vuol dire ‘andare verso‘ qualcosa. D’altra parte non stupisce: alla base della nostra capacità di apprendimento c’è il movimento, cioè il cervello motorio. Se non ci muovessimo non penseremmo, tanto è vero che parliamo di cognizione incarnata, di conoscenza incorporata.

Noi abbiamo bisogno di dare senso a quello che facciamo. Siamo animali sensemaker. Invece cosa fanno la formazione organizzativa, la formazione aziendale? Riducono tutto a formazione tecnica (‘come fare’ le cose da fare) senza più investire sulla formazione alle relazioni, alla motivazione, alla comunicazione interna, alla leadership…Sia a scuola che nel lavoro prevalgono l’istruzione e l’addestramento, non l’educazione e l’apprendimento di terzo tipo. Mentre oggi sarebbe indispensabile creare competenze basate su un apprendimento non del presente ma del futuro, ossia l’apprendimento che esce dalla cornice

(…)

I conflitti posti dal modello di sviluppo dominante vengono considerati e affrontati all’interno della stessa cornice in cui quei problemi sono nati. Dimenticando così una  delle principali leggi dei sistemi viventi che sostiene che la soluzione di un problema non può essere trovata nello stesso dominio in cui il problema è sorto.

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Intervista a Ugo Morelli, a cura di Franco Floris e Ivana Paganotto su Animazione Sociale n. 2/2025

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