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Voi siete tutti santi. Non c’è manco uno di voi ritratto con l’aureola nelle chiese di Roma. Non c’è uno che s’è guadagnato il nome scritto sul calendario. Non verrà nessuno a farvi la fotografia per appiccicarvi sulle bandierine dei pellegrini in fila per il prossimo giubileo. Ma non siete meno angelici di quelli stampati sui santini.
Tra voi e la Storia c’è un campo minato. La città finisce due fermate di autobus prima della nostra borgata. Poi comincia il parcheggio, il magazzino pieno di schiavi che spostano pacchi, un supermercato che mette tristezza, un bar con quattro vecchi che non escono mai, un condominio di gente scannata.
Eppure non c’è uno solo tra tutti voi che oggi non abbia compiuto un prodigio, a partire dal sacrificio di alzarsi dal letto stamattina per farsi umiliare su un marciapiede, in fabbrica o in galera.
Vi hanno schifato, menato, carcerato, schiavizzato, torturato, stuprato, ammazzato e poi dimenticato. E voi non siete stati capaci nemmeno di diventare cattivi. Ecco il prodigio.
A tutti voi Buon Natale. Questo è il vostro regalo. Guardate il cielo.
E’ pieno di stelle. Così tante che non si possono contare.
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Ascanio Celestini, Poveri cristi (Einaudi, 2025)